Abolire il valore locativo proprio: più che mai vicino l'obiettivo

L'imposizione del valore locativo proprio contribuisce alla giustizia fiscale, si sente affermare qua e là, quando si tratta di difendere questo modello. Eppure questa imposta è una caratteristica squisitamente elvetica: chi vive in un appartamento o in una casa proprio/a deve dichiarare al fisco, come reddito, il cosiddetto valore locativo proprio. Nel contempo i proprietari d'abitazioni possono detrarre dalle imposte le spese di manutenzione dell'immobile ed eventuali interessi passivi. I lettori del blog Immopulse sanno che queste imposte risalgono a un'imposta di guerra introdotta, per un periodo limitato, durante la Prima guerra mondiale. Maggiori informazioni nel nostro blog.

Abolire il valore locativo proprio: un progetto spesso fallito

Nel corso degli anni, l'Associazione svizzera dei proprietari immobiliari ha tentato a varie riprese di abolire questa imposta, incorrendo in resistenze politiche. Nel 1999 i cittadini hanno respinto l'iniziativa "Proprietà d'abitazione per tutti". Il cambiamento di sistema, incluso nel pacchetto fiscale 2001, non ha superato lo scoglio delle urne nel 2004. Stesso destino riservato nel 2012 all'iniziativa "Sicurezza dell'alloggio per i pensionati". Si sono arenati anche vari interventi parlamentari.

L'Associazione svizzera dei proprietari immobiliari cede

Venti di cambiamento si prospettano all'orizzonte. L'Associazione svizzera dei proprietari immobiliari, infatti, nei confronti della NZZ ha segnalato che i proprietari sarebbero disposti a rinunciare alle deduzioni per gli interessi passivi e la manutenzione, qualora venga abolito il valore locativo proprio. Era proprio su questo punto che finora tutti gli sforzi erano falliti. Le commissioni dell'economia del Consiglio degli Stati e del Consiglio nazionale concordano nell'affermare che l'imposizione del valore locativo proprio debba essere abolita per le abitazioni primarie.

Il valore locativo proprio favorisce l'indebitamento

Un problema verrebbe, in particolare, eliminato. L'attuale sistema favorisce, infatti, l'indebitamento dei proprietari di immobili. Anziché rimborsare quanto prima le ipoteche, essi ritardano l'ammortamento, in modo da poter dedurre gli interessi passivi dalle imposte. Il denaro così risparmiato viene collocato in investimenti vantaggiosi dal punto di vista fiscale, come titoli di credito oppure il pilastro 3a. In fasi, come quella attuale, contraddistinte da bassi tassi d'interesse, l'effetto del forte indebitamento dei privati è minimo. Ma se gli interessi aumentano di nuovo, ciò può determinare un problema esistenziale per numerosi proprietari di immobili che hanno rinunciato ad ammortizzare l'ipoteca. Considerando che in Svizzera all'incirca 940 miliardi di ipoteche aspettano di essere rimborsati, ciò cela anche un importante rischio per l'intera economia, come affermano all'unanimità diversi osservatori.